Startrails… il suo significato che a volte ne assume anche uno soggettivo in base a ciò che ci trasmette, consiste nel “rallentare” il movimento di stelle fino ad evidenziare le relative scie nel cielo blu profondo. Come “rallentiamo” questo movimento? Semplicemente riprendendo le stelle mentre “girano” fotografandole step dopo step e unendo gli scatti. Ovviamente siamo noi che giriamo attorno l’asse terrestre, ma scattando sempre dalla medesima posizione, ci appare che sia l’intero universo a ruotare attorno a noi.
Ma ora vediamo insieme come poter realizzare startrails con soggetti fermi…
Per realizzare Startrails, occorre prima di tutto compiere delle azioni fondamentali di seguito elencati:
A quanti ISO scatto le stelle? Classica domanda, ma credetemi, affatto banale, anzi, più intelligente di quanto si pensi: ovviamente questo dipende da quanto inquinamento luminoso abbiamo sul posto: come regola visiva, più si sale di quota e più ISO occorrono e viceversa, ma avremo anche meno luci di fondo e più ISO servono e viceversa: per gli amanti della via lattea, possiamo dire di utilizzare le medesime regole e accortezze, infatti ogni singolo scatto alle stelle, deve essere eseguito cercando di renderle il più puntiformi possibili, quindi vale la regola del 500/lunghezza focale/coefficiente equivalente in caso di APS-C. Ricordiamoci di esporre 1 stop sopra, in maniera tale che in post-produzione, abbassando l’esposizione, tiriamo fuori più stelle.
Perchè le stelle devono essere puntiformi se il risultato finale sono delle strisce? Posso anche riprenderle mosse, che mi frega? NON SONO DACCORDO. Perchè? Immaginiamo di avere un barra graduata che da nera passa a bianca: più questa barra è lunga, più la parte nera è visibile. Ora, assimiliamo la lunghezza della barra al nostro tempo di scatto: più il tempo è lungo, più la parte nera è visibile, ma questa parte nera a cosa la assimilo? Al buio del cielo; quindi più tengo lo specchio alzato in fase di scatto, più buio riprendo in quanto la stella “si sposta continuamente” (in realtà siamo noi che giriamo) e questo “buio” va a smorzare la luce precedentemente catturata diminuendone l’intensità.
Questa quantità di buio ripresa si compensa con la quantità di luce della stella diminuendone la visibilità, quindi avremo una scia meno luminosa nella parte iniziale dello scatto e più luminosa nella parte finale. Dopo questa considerazione è facile comprendere che la scia ricavata da 1 singolo scatto da 10 minuti è meno luminosa e visibile di una scia ricavata sommando 10 scatti da 1 minuto. Immaginatevi cosa vedrete con 20 scatti da 30 secondi!
Appurato che più lo scatto è corto e più la stella è illuminata e meglio viene la scia, possiamo ricavare il tempo del singolo scatto, che consiglio di non far scendere sotto i 25 secondi (per qualsiasi focale che stiamo utilizzando) ottenendo così un giusto compromesso tra il numero di scatti finali e la luminosità delle stelle e la lavorazione non molto impegnativa alla fine. quando andremo a fare la post produzione degli scatti (più scatti abbiamo e più tempo occorrerà a post produrli).
Ma quanti scatti servono? più che altro la domanda è: Per quanto tempo devo riprendere le stelle? Più dura e più è bello lo startrails. Dopo le tante uscite ho potuto constatare che uno startrails d’effetto si può ottenere sopra le due ore di scatti. Per cui, se vogliamo ricavare il numero di scatti, basterà dividere le 2 ore per (il tempo di scatto + il tempo di intervallo tra gli scatti) che consiglio di non impostare distante dai 5 secondi per questi motivi:
Per cui il nostro scatto durerà 25+5 = 30 secondi e se vogliamo scattare per 2 ore = 2×60(minuti)*60(secondi) = 7200 secondi / 30 secondi = 240 scatti.
Nulla di stravolgente, come già detto, per il land si deve mettere a fuoco il primo piano, cercando di avere a fuoco dal primissimo piano fino allo stacco con il cielo. Impostiamo un diaframma più chiuso, diminuiamo gli iso per avere meno rumore da alti iso, e scattiamo senza tralasciare però lo scatto di prova a iso alti, diaframma aperto, per determinare il giusto tempo di esposizione.
Anche qui tutto molto semplice, avendo l’accortezza di aprire al massimo il diaframma (essendo notte non occorre molto dettaglio sulla figura), riduciamo al massimo il tempo di scatto per diminuire il mosso del soggetto (consiglio di non salire sopra 1 secondo di expo), aumentiamo gli iso per facilitare l’esposizione (il soggetto sarà scuro, quindi facilmente anche ad alti iso, possiamo uniformare in post il colore della figura).
Una volta che abbiamo tutti gli scatti occorrenti in camera, passiamo alla loro post produzione e fusione.
Per quanto riguarda il cielo, utilizzeremo il programma Startrails. Programma semplice ed intuitivo. Unico trip: non modificate o migliorare gli scatti prima di passarli al programma Startrails per non incorrere in sgradevoli righe a maglie impresse nella foto finale. Unica modifica ammessa è il bilanciamento del bianco che non influisce su questo problema.
Non mi soffermerò su come utilizzare il programma Startrails in quanto in rete vi sono tantissimi tutorial ben redatti che ne spiegano l’utilizzo. Voglio consigliarvi un trip che uso: quando caricate gli scatti per creare lo startrails, come ultimo scatto, caricateci anche lo scatto per il land, in questo modo verrà già sovrapposto a quello del cielo. Una volta ottenuto il nostro scatto per lo startrails, passiamo a fondere i 3 scatti: cielo+land+soggettp.
Una volta fusi tutti gli scatti, possiamo darli in pasto a Lightroom o altro per le correzioni finali: quali correzione lente, contrasti luci etc. Ultima raccomandazione: i file esportateli sempre in tiff per godere della loro qualità.