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Helmut Newton – geniale e spudorato

 Controverso, trasgressivo e provocatore. Non credo esistano aggettivi migliori per descrivere la personalità e lo stile di Helmut Newton, un personaggio capace di indignare e disgustare gli animi più tradizionalisti e di affascinare i ribelli, gli inquieti e gli anticonformisti.

La carriera di Newton iniziò negli anni Cinquanta, quando i suoi scatti iniziarono ad apparire tra le pagine della versione inglese di Vogue. Un decennio più tardi arrivò la consacrazione a mostro sacro della moda, e Newton ne approfittò per dare libero sfogo alla sua creatività.

Iniziò infatti a includere nelle sue fotografie soggetti e temi scottanti e per l’epoca, tra cui l’omosessualità, il sado-masochismo, il voyerismo. Le perversioni sessuali dell’essere umano, da sempre celate e relegate negli angoli più bui delle stanze da letto, diventano protagoniste assolute degli scatti di Newton, che le sbatte in faccia allo spettatore senza timidezza né vergogna alcuna. Anzi, c’è una sorta di sfacciataggine gloriosa nelle pose delle modelle e nella composizione delle fotografie.

Qualsiasi fotografo che affermi di non essere un voyeur è uno stupido, oppure un bugiardo”. Una frase senza mezzi termini, proprio com’era Helmut Newton. O lo si ama, o lo si odia: non c’è posto per l’indifferenza nel vocabolario di questo celebre maestro del bianco e nero.

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Un ritratto di Alice Spring (pseudonimo di June Newton), prima modella e poi storica compagna del fotografo

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