Il fatto che abbia intitolato questo articolo “come fare foto in bianco e nero” e non “come sviluppare una foto in bianco e nero” non è certo casuale.
Il 90% dei fotografi ottiene le sue foto monocromatiche prendendo quelle a colori e vedendo se ce ne è qualcuna che, una volta convertita, “viene bene”.
E qualcuna che viene bene ogni tanto c’è, ci mancherebbe!
Ma per fare foto in bianco e nero di grande livello e con costanza questo sistema non funziona.
La fotografia in bianco e nero infatti non deve essere vista come una scelta a posteriori, che si fa tanto per provare, senza alcuna base tecnica e teorica sulle sue peculiarità.
Ma è qualcosa che, in ragione delle sue caratteristiche specifiche rispetto al colore, deve esistere nella mente e nell’occhio del fotografo prima ancora di scattare.
Senza questa convinzione di base le tue foto rimarranno sempre appena “discrete”, perché non del tutto corrette da un punto di vista espressivo.
Questo articolo è strutturato come una mini guida per introdurti al mondo del bianco e nero dalla porta principale, partendo con un po’ di teoria per poi arrivare a situazioni più pratiche.
Vedremo:
Alla fine avrai una idea molto più chiara di come gestire, da subito, questo modo di fotografare.
Cominciamo:
Per spiegare cosa intendo, immagina che di colpo, da una frase che hai pronunciato, vengano tolte una serie di vocali e consonanti chiave.
Difficilmente quello che rimane sarebbe in grado di esprimere il senso e soprattutto le sensazioni originali di quello che volevi dire.
Per farlo, dovresti probabilmente ripensare la frase da capo, lavorando in maniera maniacale su quello che rimane, ritrovandoti così o a esprimere cose diverse, o a esprimere le stesse cose ma in maniera differente.
Ecco, la stessa cosa capita nella fotografia quando rimuovi il colore dall’equazione.
Impara quindi a considerare la foto in bianco e nero, dall’inizio, solo in base agli elementi che sono rimasti a tua disposizione.
Cosa che però non è affatto facile, perché:
Vedi, volendosi rifare alle arti figurative classiche, potremmo esemplificare la differenza fra fotografia in bianco e nero e fotografia a colori in questo modo:
Comparare quindi un capolavoro del bianco e nero con un capolavoro del colore diventa, per certi versi, come comparare una scultura di Michelangelo e un quadro di Raffaello.
Cioè, ha poco senso.
Questa distinzione scultura / pittura credo ti sarà molto utile per cogliere i principi artistici del bianco e nero e fotografare meglio.
In parte si sovrappongono a quelli del colore, esattamente come scultura e pittura hanno nel disegno e nella composizione una base comune.
Tuttavia, quando fai una foto in bianco e nero, devi concentrarti sopratutto nella ricerca della plasticità e della tridimensionalità, esattamente come si fa nella scultura.
Per farlo, più ancora che in una foto a colori, devi cercare:
Ecco, ogni volta che vuoi fotografare in bianco e nero, guarda nel mirino e cerca ed immagina ognuno di questi elementi.
Ora però, poiché la fotografia alla fine non è fatta di parole, ma di immagini, vediamo insieme 5 foto, commentando brevemente la presenza dei differenti elementi appena visti.
Considera ognuna delle 5 foto che ti propongo qui sotto come un compito da eseguire.
Vedi, nel commentarle brevemente, mi sono focalizzato per ciascuna di esse su uno/due elementi.
Ma in realtà in ognuna di esse sono presenti diversi degli elementi artistici che abbiamo appena visto.
Tu allora hai due compiti:
Poiché manca il colore, quando fotografi in bianco e nero la luce da testimonianza di sé attraverso il contrasto tra aree molto illuminate e aree di grande ombra/oscurità.
Abituati allora a cercarle!
Anche perché sono proprio i contrasti di luce a conferire alle foto in bianco e nero la loro tipica drammaticità.
Come fra il cielo e il ponte nella fotografia qui sotto, tra l’altro realizzata con uno smartphone!
E i contrasti esaltano anche i volumi; questo ponte in effetti sembra di toccarlo!
Quando non c’è il colore, le forme diventano protagoniste. Cerca allora di individuare nel tuo soggetto geometrie chiare e linee di demarcazione nette, che attirino l’attenzione e lo sguardo.
Per spiegare cosa intendo, ti propongo un’altra foto di un ponte, quello di Brooklyn, ma presa da tutt’altra prospettiva rispetto alla precedente.
Si vedono un bel po’ di triangoli, vero? Ma anche il rettangolo del pilone spicca in maniera interessante, grazie alle molte linee che su di esso convergono.
Sono un altro grande classico del fotografare in bianco e nero.
Vedi, quando fai foto a colori, gli elementi geometrici ripetitivi risultano spesso noiosi, perché manca appunto l’interesse suscitato dai differenti cromatismi (che dovrebbe invece caratterizzare una foto a colori).
Pensa invece alla stessa fotografia ma in bianco e nero, e vedrai che sarà molto più interessante.
Per esempio, la fotografia qui sotto, se fosse a colori non sarebbe niente male. Ma in bianco e nero diventa un piccolo capolavoro!
Il merito è in gran parte dell’effetto visivo dato dalle sbarre verticali di ringhiere e panchine, che riprendono la verticalità degli altri elementi dell’inquadratura, come grattacieli e lampione.
Fotografare in bianco e nero permette di mettere in evidenza la texture, cioè le caratteristiche fisiche di una superficie.
La rugosità di una pietra, le piega della corteccia di un albero, il cotone di tessuti tribali… ma anche i segni, le rughe o le espressioni di un volto!
Per questo fra le fotografie in bianco e nero famose, moltissime sono ritratti (eccone una carrelata!)
Ma anche una tavola fatta di assi di legno rende parecchio bene se fotografata in bianco e nero.
Anche se nel punto 1 abbiamo enfatizzato il contrasto, non dimenticare che esistono infinite sfumature di grigio.
Può valere la pena allora valorizzarle per accentuare la dimensione percepita degli oggetti, o per conferire una atmosfera più morbida alla tua foto.
In questa foto le gradazioni tonali sono, in generale, molto sfumate. Con solo un paio di elementi in chiave di scuro molto bassa.
Guarda caso quelli più in primo piano!
Qui il gioco fatto dal fotografo è molto ben riuscito: attira l’interesse dello sguardo con lo scuro del primo piano, e poi attraverso toni di grigio molto meno intensi lo porta fino al fondo del paesaggio. Facendone percepire tutta l’ampiezza.
Le 5 foto viste sono abbastanza differenti l’una dall’altra, e curiosamente non corrispondono a nessuna delle situazioni tipiche in cui si usa fotografare in bianco e nero!
Che sono invece quelle che adesso andiamo a vedere.
Sia una foto a colori sia una foto in bianco e nero si prestano in linea teorica a tutte le situazioni. Dipende dalla interpretazione artistica che vuoi dare e dalle condizioni in cui ti trovi.
Se però stai iniziando a fotografare in bianco e nero, può essere utile cimentarti con alcune situazioni molto tipiche in cui esso viene utilizzato.
Esse sono:
Nei primi due casi ti trovi a scattare in situazioni in cui il “controllo” di quello che ti trovi davanti è limitato, e una moltitudine di colori può essere qualche volta attrattiva, ma spesso è invece un elemento di disturbo.
Per questa ragione, per eliminare cioè distrazioni dall’immagine, molti fotografi di reportage e street preferiscono scattare in bianco e nero. Uno fra tutti, Sebastiao Salgado, ma gli esempi sono moltissimi.
Nel ritratto e nel nudo invece, essendo situazioni tipiche da studio, hai il controllo del colore. Tuttavia rimuoverlo può per esempio:
Nel nudo poi, secondo me, si vede ancora di più che in qualunque altro tipo di situazione l’analogia con la scultura vista prima.
E per approfondire, ti rimando al nostro articolo sul nudo artistico.
Invece, prima di introdurti a un paio di tecniche molto utilizzate, voglio fare una precisazione: fra le situazioni tipiche di foto bianco e nero non ho messo il paesaggio.
Eppure, il più grande fotografo in bianco e nero di sempre, Ansel Adams, fotografava quasi solo paesaggi!
Questo per sottolineare ancora una volta come in fotografia nessuna scelta artistica è obbligata né scontata.
Dipende sempre, sempre, sempre, dall’occhio e dalla mente del fotografo!
Vediamo adesso due tecniche di fotografia in bianco e nero molto utilizzate nel ritratto: si chiamano high key e low key.
Si tratta di effetti non difficili da ottenere, e che anche a un livello base possono dare una certa soddisfazione artistica, sia al soggetto che al fotografo.
Per comprenderli al meglio ti consiglio di ripassare l’istogramma.
Un ritratto in bianco e nero low key è una foto dove gran parte dell’immagine è sottoesposta.
Per realizzarlo, e’ necessario che tu vesta il soggetto di scuro, così come scuro in generale deve essere lo sfondo, con solo pochissimi elementi più luminosi degli altri: gli occhi e parte del viso.
Un ritratto di questo tipo è di solito intenso, drammatico, intrigante e misterioso.
Come sempre acquisirai il file in RAW, per poi andare a sottoesporre pesantemente in fase di post produzione.
Anche qua, fai un esercizio cercando di ottenere una foto in bianco e nero come quella qui sotto:
Un ritratto high key è una foto dove gran parte dell’immagine è sovraesposta.
Il soggetto deve essere vestito con colori chiari, preferibilmente in bianco. Così come chiaro e luminoso deve essere lo sfondo: una parete bianca, il cielo o una finestra verso l’esterno normalmente andranno benissimo.
Anche qua, per contrasto, dovranno anche esserci un paio di elementi più scuri (normalmente i capelli del soggetto, o qualche ombra leggera a definire il viso).
Un ritratto di questo tipo in generale si presenta come molto luminoso, con intere zone della foto “bruciate”, e un’atmosfera positiva, quasi “angelica”. Per questo motivo è molto usato per fotografare i bambini, o anche nella pubblicità dei cosmetici.
Qui sotto, un po’ di ispirazione per la tua prima foto high key:
Bene; ho cercato di darti una panoramica di cosa significa fare foto in bianco e nero.
E abbiamo anche visto alcuni elementi “artistici” fondamentali e analizzato situazioni di scatto tipiche, nelle quali puoi cominciare a toglierti le tue prime soddisfazioni.
Ma certamente quello che abbiamo visto oggi è solo l’inizio. Devi ancora studiare e fare molta pratica.
Anche perché ti sarai accorto, guardando le foto in bianco e nero proposte, che una bella foto non si limita a seguire una sola delle regole che ti ho dato, ma diverse allo stesso tempo.
Così come un buon fotografo è anche in grado di fare grandi foto infrangendone diverse, di quelle regole.
Ora, però, ricorda: un grande fotografo non si crea in un giorno, ma comincia per gradi, come tutti gli altri!
Quindi, il mio consiglio è di cominciare ad esercitarti a fotografare in bianco e nero focalizzandoti, all’inizio, su una regola alla volta.
Farai magari una giornata di shooting cercando solo il contrasto; un’altra dove ti dedicherai alle forme; una in cui metterai in evidenza tutte le sfumature di grigio possibili …. e così via.
Certo, in ogni foto apparirà poi, quasi sicuramente, la combinazione di diverse regole; ma fotografa con una sola di esse in testa!
Solo dopo un po’ potrai cominciare a fare foto in bianco e nero fondendo consapevolmente le regole fra di loro.
E se poi, come spero, questo tipo di foto ti affascinerà veramente e vorrai diventarne un maestro, impara dai migliori.
Come ti ho detto all’inizio, per tanti anni i grandi maestri hanno fatto solo foto in bianco e nero.
E anche i maestri di oggi, credimi, non scherzano affatto.
Guardando le loro foto, non focalizzarti solo su come riescono a seguire le regole una per una; ma nota come le combinano, o addirittura le rompono per ottenere una foto memorabile.
Ti do infine alcuni di pareri personali riguardo dove iniziare:
Comunque, sono solo due consigli; perché ci sono veramente molti libri bellissimi da cui puoi trarre ispirazione per imparare a fare fotografie in bianco e nero sempre migliori. E poi, naturalmente, oltre a sfogliare libri, ti devi esercitare come un matto! Un saluto.