Allestire un set fotografico può essere più semplice di quanto credi!
Scommetto che molte volte hai pensato di provare a fare delle fotografie un po’ diverse, magari anche più professionali…proprio come quelle che si fanno negli studi fotografici dei fotografi professionisti, con gli sfondi fotografici e le lampade da studio giuste.
Hai letto il tutorial sull’autoritratto? Sicuramente, se hai provato a cimentarti con questo tipo di fotografia, avrai dovuto iniziare a considerare come sfruttare la luce a tua disposizione, e dove posizionarti per dare alla tua fotografia uno sfondo “pulito” ed essenziale.
Immagino quante volte ti sarai scoraggiato pensando che servono troppe cose e che devi investire troppo denaro.
Come avrai visto tu stesso su internet, esistono dei kit già preconfezionati, come ad esempio quello che trovi qui sotto; ma prima di acquistare un pacchetto tutto compreso devi capire cosa acquisterai, e quali sono le tue reali esigenze.
Soprattutto nel caso tu voglia sperimentare la fotografia di ritratto in studio e di still life, e esercitarti a usare i vari schemi di luce, hai bisogno:
L’utilizzo della luce artificiale nella fotografia è un tema interessante e divertente, ma al tempo stesso poco scontato.
Spesso intimorisce, e la paura di non sapere da dove cominciare blocca.
Ma puoi stare tranquillo, perché ti basterà seguire i miei consigli passo per passo.
Vedrai quanto sarà divertente sperimentare usando la tua fantasia.
Il set fotografico si presta bene per le fotografie di still life e per quelle di ritratto.
Di base, per entrambi i tipi di fotografia, ti serviranno più o meno gli stessi materiali.
Ma, e questo immagino sia palese, lo spazio necessario per la fotografia di still life sarà minore rispetto a quello per la fotografia di ritratto (sempre che tu non debba fotografare un’automobile!)
Quindi, iniziamo.
Per allestire il tuo set fotografico in casa, che sia al tempo stesso funzionale come uno studio fotografico professionale, avrai bisogno del seguente materiale:
Devi poter adattare le tue esigenze alla stanza che hai a disposizione, soprattutto all’inizio. Però l’ideale sarebbe avere una stanza che ti permetta di muoverti liberamente e avere un buono spazio di manovra.
Ovviamente, se trasformerai il tuo salotto o la tua camera in un set fotografico fai da te temporaneo, dovrai puntualmente prendere e smontare tutto. All’inizio bisogna essere disposti a farlo.
Anche questo serve. Innanzitutto per prendere confidenza con gli strumenti del mestiere, con gli spazi e con le luci.
Ma torniamo alla nostra stanza.
C’è una caratteristica importante che non deve mancare: la possibilità di poter oscurare completamente la stanza dalla luce che entra dalle finestre. Perciò è necessario che le finestre abbiano le tapparelle ben isolanti. Diversamente potrai ovviare al problema utilizzando dei tendoni neri spessi o del cartoncino nero attaccato ai vetri.
Un’altra caratteristica importante che deve avere la stanza che hai a disposizione è una parete “pulita”, ovvero senza quadri, luci da parete o altro.
Sarebbe preferibile che il colore delle pareti fosse chiaro.
I fotografi professionisti solitamente non scelgono il bianco, perché riflette troppo la luce, ma un grigio 18%, che è l’ideale.
Certo, se usi il tuo soggiorno non potrai rimetterti a pitturare le pareti o spostare mobili per liberare una parete.
In questo caso ti vengono in aiuto i fondali fotografici, o sfondi.
I fondali servono per posizionare il tuo soggetto su uno sfondo privo di distrazioni.
Possono essere di diversi materiali. I più usati sono di due tipi:
Entrambi i tipi di fondali hanno pro e contro. Ad esempio, se intendi usare fondali di tessuto, tieni presente che dovrai stirarli ogni volta prima di iniziare la tua sessione fotografica; altrimenti avrai uno sfondo tutto stropicciato.
I fondali di cartone sono pratici, non devi stirarli ma, di contro, si piegano e si rovinano molto più facilmente.
Personalmente io ho scelto di lavorare con fondali di tessuto; hanno una durata più lunga nel tempo; e se li arrotolo anziché piegarli, i segni delle pieghe rimangono più leggeri, quindi posso stirarli più velocemente.
Qualunque tipo di sfondo deciderai di usare, avrai bisogno di un supporto per sorreggerlo.
In commercio esistono tantissimi supporti per fondali. Quelli semplici, trasportabili e non fissi da muro, sono composti da due stativi (ovvero due aste verticali ad altezza regolabile) che sorreggono un’asta verticale, alla quale si può appendere lo sfondo per mezzo di morsetti.
Il mercato ne offre ormai di tutti i prezzi e di tutte le solidità. Posso suggerirti per cominciare di orientarti sui modelli meno costosi e più leggeri, che sono comunque una valida scelta per chi comincia e vuole sperimentare senza investire troppo fin dall’inizio.
Se hai intenzione di fare fotografia still life, di oggetti piccoli, puoi attrezzarti con una lightbox, o scatola di luce. E’ una scatola con pareti traslucide che serve per creare una illuminazione uniforme.
Vediamo adesso l’argomento più complesso, ma solo perché è molto vasto.
Esistono infatti almeno tre tipi di luci che puoi utilizzare in un set fotografico:
La luce continua è la più facile da utilizzare, soprattutto se sei agli inizi.
La luce continua rimane sempre accesa e illumina la scena, rendendo chiaro come verrà illuminato il tuo soggetto.
In un soggetto illuminato con la luce continua vedrai subito come influisce la luce e dove cadono le ombre.
I vantaggi delle lampade da studio a luce continua rispetto ai flash da studio sono:
Gli svantaggi sono:
I flash da studio possono essere di due tipi:
I flash da studio hanno una luce guida che ti permette di vedere la scena prima che la luce del flash parta (altrimenti non vedresti nulla).La lampadina a incandescenza di cui parlo è funzionale per riuscire a mettere a fuoco (altrimenti la tua fotocamera non potrebbe farlo).
Inoltre serve a farti vedere effettivamente come la luce del flash inciderà sulla scena e quali ombre creerà.
Ricordati che usando i flash da studio dovrai usare un esposimetro esterno per misurare l’esposizione.
Per questo motivo prima ti dicevo che se sei agli inizi la scelta ideale potrebbe essere quella di acquistare 2 o 3 luci continue.
Puoi trovare flash da studio di varie potenze.
Ti faccio qualche esempio: una luce da 55w è ideale come luce di riempimento.
Luci da 150w o 180w sono la scelta ideale per costruire il tuo primo set fotografico fai da te.
Puoi anche decidere di usare il flash della tua reflex, ovvero il flash a slitta.
Ma per usarlo in modo più professionale dovrai usarlo staccato dalla tua reflex.
Puoi appoggiarlo su un mobile, o attaccarlo a uno stativo (l’asta con un piedistallo, che aiuta a sorreggere flash, ombrelli…)
Per ottenere dei buoni risultati o riuscire a eseguire buoni schemi di luce, avrai bisogno almeno di due o tre flash a slitta. Per avere qualche informazione in più sui flash a slitta, ti consiglio di leggere il tutorial sui flash reflex che ho scritto.
I flash a slitta hanno molti vantaggi rispetto ai flash monotorcia:
Ovviamente, per poter utilizzare i flash a slitta staccato dalla tua fotocamera avrai bisogno di “trigger radio“. Sono dei trasmettitori che permetto alla tua reflex di comunicare con i flash attraverso una fotocellula a raggi infrarossi. In questo caso ti servirà un trigger da montare sulla tua fotocamera e uno per ogni flash.
Partiamo da un concetto base. La luce può essere:
La luce dura è solitamente quella che crea un contrasto molto netto tra le zone chiare e le zone scure della tua fotografia, dove le ombre sono nette e marcate.
La luce morbida, al contrario, è quella che si ottiene quando la luce è diffusa e attenua così i contrasti e le ombre della tua fotografia.
Entrambi questi tipi di luce sono importanti e si prestano a particolari effetti. Ad esempio: se vuoi sottolineare i particolari di un oggetto, o i muscoli di un atleta, o il carattere di un uomo che stai ritraendo, la luce dura si presta molto bene.
Al contrario, la luce morbida, che è molto più dolce, viene usata spesso nei ritratti femminili o di bimbi, come in altre mille occasioni.
Ma a parte la funzionalità specifica di questi due tipi di luci, solo attraverso la sperimentazione ti renderai conto di quella che preferisci.
Come puoi ottenere una luce dura o una luce morbida?
La luce dura, per esempio, è quella del sole forte estivo, del sole a picco, oppure quella proveniente da una fonte di luce piccola e puntiforme.
La luce morbida, invece, proviene da una fonte di luce più ampia. Non dipende però dall’intensità stessa della luce.
Poiché non sempre è possibile avere una luce morbida, è possibile usare dei diffusori, ovvero dei modificatori di luce.
Con il termine modificatori di luce, si è soliti indicare tutti quegli accessori che servono a modificare la luce che puoi utilizzare, che sia di un flash da studio o di un flash a slitta o una luce continua.
L’utilizzo è intuitivo: devi posizionarli davanti ai flash; in questo modo la luce che li attraverserà modificherà le proprie caratteristiche.
Tra i numerosissimi modificatori di luce voglio elencarti solo i più importanti:
Gli ombrelli si possono usare per flash da studio e per flash a slitta.
Servono principalmente per rendere la luce più morbida, in quanto creano una fonte di luce più grande.
Esistono diversi tipi di ombrelli che possiamo racchiudere in 2 tipi principali:
L’ombrello è un diffusore di luce molto comune; è comodo da trasportare e pratico da usare. Per iniziare è sicuramente un buon investimento, e il suo costo è molto contenuto.
Anche il softbox può essere molto utile, perché diffonde la luce e crea ombre molto morbide.
Ne puoi trovare di forme diverse: quadrati, rettangolari (per ritrarre soggetti interi in modo omogeneo e senza ombre), ottagonali (molto usati per i ritratti perché creano una bellissima luce negli occhi dei soggetti ritratti).
Le parabole si usano solo con luci continue o flash da studio e servono semplicemente per convogliare i fasci di luce.
Come ho detto poco sopra, non sempre la luce morbida è quella da preferire; se una particolare fotografia rende di più con una luce dura, noi dobbiamo sapere come realizzarla.
In questo caso viene in nostro aiuto lo snoot.
Lo snoot, anch’esso utilizzato per luci continue e flash da studio, è un cono che ha lo scopo di creare una luce spot, ovvero la convoglia e crea al tempo stesso un elevato contrasto.
Se sei agli inizi e hai seguito i miei consigli su come allestire un set fotografico, se pronto per iniziare a sperimentare con le luci.
Devi però ancora sapere che le luci che puoi usare per un set fotografico possono essere di vari tipi.
Le luci fondamentali sono:
La luce principale è la più importante di tutto il tuo set fotografico perché lo caratterizza.
Di solito si posiziona un po’ più in altro rispetto all’obiettivo e con un angolo attorno ai 45° (come la luce del sole). In questo modo dona naturalezza , riesce a proiettare le ombre verso il basso perché colpisce da una posizione più alta il soggetto, e dona tridimensionalità.
Inoltre, con la luce principale, si possono creare diversi tipi di illuminazione. Solo per ricordarti i principali:
Sarò molto schematica, perché penso così di poterti aiutare di più:
Luce frontale
Dove: si posiziona la fonte di luce di fronte al soggetto, in alto
Tipo di resa: illumina completamente il soggetto. Lo svantaggio è che lo appiattisce e toglie profondità. Il vantaggio è che permette di appiattire anche le eventuali imperfezioni della pelle di un viso. Attenzione però ai volti un po’ paffuti, perché li allargherebbe.
E’ un tipo di luce frontale l’illuminazione a farfalla: si chiama così perché la luce principale, posta di fronte al soggetto in posizione più alta, crea sotto il naso un’ombra dalla forma simile a una farfalla.
Prova a usarla se devi fotografare soggetti col viso magro e con zigomi pronunciati. In questi casi rende al meglio.
Luce laterale
Dove: lo dice il nome stesso. Si sistema la luce in posizione laterale rispetto al soggetto. Puoi posizionarla indifferentemente a destra o a sinistra del soggetto; non necessariamente deve stare a 90° rispetto al soggetto, basta che sia laterale.
In questo modo viene illuminata dalla luce solo la metà colpita dalla luce stessa; mentre l’altra metà rimane in ombra.
Funzionalità: Utilissima per sfinare i volti. E’ una luce che dona tridimensionalità a persone e oggetti. Viene usata anche per evidenziare le texture.
Luce Rembrandt
Prende il nome dal pittore olandese del 1600 che la usava molto nei suoi ritratti.
Dove: la luce viene posta a 45°, più in alto e leggermente più indietro rispetto al soggetto. Deve sembrare la luce del sole, che illumina metà del volto ad essa rivolto; mentre l’altra metà, deve evidenziare sotto l’occhio, un triangolino illuminato.
Tipo di resa: è una illuminazione molto scenografica, e riesce a creare drammaticità.
Se però è ottima per ritrarre un soggetto maschile, fai attenzione con soggetti femminili, perché può evidenzia lineamenti e imperfezioni.
E’ la luce che devi posizionare al di sopra dell’obiettivo, e sul lato opposto rispetto alla luce principale. Di solito è di uno stop meno intensa della luce principale.
Il suo scopo è quello di ridurre il contrasto, rendendo le ombre “più leggibili”. A volte può anche bastare un pannello riflettente posizionato dalla parte opposta rispetto alla luce principale, per fare rimbalzare la luce principale stessa e attenuare le ombre.
Come puoi intuire dal nome, serve per illuminare lo sfondo fotografico; in questo caso stacca il soggetto dallo sfondo, e dona tridimensionalità alla fotografia.
A questo punto, dopo tutte queste informazioni immagino che tu sia un po’ più consapevole di ciò che ti serve davvero per iniziare a costruire un tuo set fotografico fai da te.
Non è necessario avere tutto e subito, ma iniziare gradualmente, per imparare a usare le luci partendo dalle basi.
Ti do due consigli.
Il primo è che prima di iniziare ad allestire il tuo set fotografico devi capire se vuoi cimentarti prima con la fotografia di ritratto o di still life.
Se è il ritratto che ti interessa, ti invito a leggere il tutorial sul ritratto, che ti darà degli spunti e dei suggerimenti interessanti.
Il secondo è quello di iniziare con poche luci e sperimentare gli schemi base più semplici.
La parola chiave di tutto è sperimentazione. Solo provando potrai prendere confidenza con la fotografia su set fotografico.
Buon divertimento!