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Robert Doisneau – il poeta della pellicola

 Gli scatti di Robert Doisneau raccontano attimi preziosi sottratti all’inesorabile scorrere del tempo. Mi piace immaginarlo mentre passeggia per le strade di Parigi, intento a scrutare la folla con la sua Rolleiflex sempre in mano, pronta a scattare e a cogliere l’istante decisivo.

Doisneau è un poeta moderno, un romanticone. Sbircia il mondo dal mirino della sua macchina fotografica e punta dritto alle emozioni più pure, intime e fugaci che gli esseri umani sanno regalare. Si definisce un “pescatore d’immagini”, uno che vuole ritrarre il suo mondo ideale in cui vorrebbe vivere. Quando non lo trova, lo inventa.

Sembra infatti che il suo scatto più famoso, “Il bacio al Hotel de Ville”, sia frutto di una messinscena preparata ad arte. Ma davvero ci importa della vera o presunta autenticità della fotografia? Non dovremmo forse lasciare che le sue immagini ci parlino sottovoce, raccontandoci di mondi che ancora non esistono ma che tutti noi abbiamo il potere di creare?

Un centesimo di secondo qui, un centesimo di secondo là… anche se li metti tutti in fila, rimangono solo un secondo, due, forse tre secondi… strappati all’eternità”. Robert Doisneau è diventato uno dei fotografi più famosi del bianco e nero grazie alla sua incredibile capacità di meravigliarsi delle piccole cose, delle emozioni più intime e nascoste del genere umano.

doisneau

Lo scatto ritrae un bassotto con la sua personale “sedia a rotelle”, una scena inusuale in cui il fotografo è incappato per le strade di Parigi nel 1977.

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